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Tempo di risvegli, questa è la primavera! Le giornate si allungano, diventano più belle, si sta più tempo all’aria aperta, le lunghe passeggiate, il letargo finisce e la natura si risveglia e con essa inizia anche la stagione delle allergie. Per molti un prato fiorito è sinonimo di starnuti e prurito a non finire. Infatti, secondo l’Allergy Day, sono oltre 70 milioni i soggetti allergici in Europa e che in Italia soffra di allergia 1 persona su 3.
In primavera, protagoniste sono le allergie che si manifestano in forme asmatiche e riniti in presenza e/o a contatto con i pollini. I sintomi più caratteristici delle allergie primaverili sono a carico delle:
- mucose delle vie respiratorie (tracheite con tosse ed asma bronchiale)
- mucose nasali (ostruzione nasale, secrezione acquosa, prurito, starnuti)
- mucose oculari (prurito, lacrimazione, congiuntiva arrossata e edematosa).
Come si manifesta l’allergia primaverile?
L’allergia di primavera: i pollini
Allergia significa reazione alterata ed è una risposta inappropriata dei meccanismi di difesa dell’organismo a sostanze presenti nell’ambiente e che generalmente l’organismo reputa inoffensive. Queste sostanze vengono definiti allergeni e nel caso dell’allergia di primavera sono i pollini, i quali vengono rilasciati da diversi tipi di piante che fioriscono proprio in questa stagione. Infatti, la primavera è il periodo in cui la concentrazione aerea di pollini è più alta ed è, appunto, la stagione in cui queste tipologie delle allergie raggiungono il culmine. Nonostante ciò, negli ultimi anni inoltre si è notato un progressivo aumento della frequenza di casi di allergia primaverile, che in alcune aree del Paese esordiscono già tra gennaio e febbraio, in evidente anticipo rispetto alla classica.
Cosa sono i pollini? Sono allergeni stagionali, perché presentano caratteristiche di diffusione diverse a seconda del periodo di fioritura della pianta e a seconda delle aree geografiche.
Per capire i mesi più a rischio ed essere preparati e protetti, è utile conoscere le piante alle quali si è allergici e anche il loro ciclo di vita. Molte sono le piante che hanno fioritura in primavera e che possono causare sintomi allergici, rilasciando un’alta quantità e varietà di pollini nell’aria. Qualche esempio? Le temutissime graminacee, betulle, cipresso, parietaria e l’olivo e bisogna anche tener conto che ci sono altre piante, come ambrosia e artemisia, che hanno un periodo di fioritura più tardivo.
Il calendario dei pollini indica i periodi di pollinazione delle varie specie di piante: conoscerlo può essere molto utile ai soggetti allergici, con lo scopo di limitare il più possibile l’esposizione agli allergeni e attuare una forma di prevenzione.
Nel nostro Paese ci sono differenze geografiche significative che incidono sui calendari pollinici.
La concentrazione del polline nell’aria dipende, infatti, da molteplici fattori:
- temperatura dell’aria e del terreno
- irradiazione solare
- altitudine
- umidità relativa
- presenza di altre specie di piante
- intervento umano, come potature, rimboschimenti e altro.
L’AAITO, ovvero l’Associazione allergologi e immunologi territoriali ed ospedalieri, sul proprio sito web (nella sezione interna di Aerobiologia, ecologia e prevenzione ambientale), gestisce una rete italiana di monitoraggio atmosferico dei pollini e fornisce un bollettino dei pollini aggiornato relativo alla propria area di interesse.
I sintomi dell’allergia ai pollini
La rinite allergica, nota anche come pollinosi, è un’infiammazione periodica o cronica, che interessa il naso ed è causata da una reazione allergica, quindi una risposta determinata dall’interazione di diversi fattori genetici, ambientali e soprattutto immunitari. Quando l’organismo soggetto ad allergie entra in contatto con un allergene, il corpo prova a rispondere producendo degli anticorpi specifici, note come immunoglobuline E(IgE). Queste, a loro volta, legandosi a un certo tipo di cellule all’interno delle mucose, provocano il rilascio di sostante irritanti, quali appunto le istamine, che infiammano tessuti dermici e mucose. (Fonte: Istituto superiore di Sanità) Ricapitolando in poche parole: quando il sistema immunitario incontra un allergene introduce degli anticorpi per contrastarlo ed eliminarlo.
Come si manifesta?
- Rinite
- starnuti continui
- congestione nasale
- congiuntivite con occhi arrossati che lacrimano
- maggiore sensibilità alla luce.
Sulla cute possono comparire:
- dermatite
- orticaria, con prurito intenso.
In caso di dermatite e prurito, la nostra linea dermocosmetica Hydrami Probioma è studiata appositamente per aiutare la pelle a ritrovare il suo equilibrio fisiologico e dall’effetto lenitivo per risolvere efficacemente prurito e rossore e donare un’immediata sensazione di comfort.
Se colpisce le vie aeree, può scatenare:
- asma, con comparsa di broncospasmo
- dispnea, ovvero mancanza d’aria
- sensazione di costrizione toracica
- tosse con frequenti risvegli notturni per la presentazione dei sintomi anche durante il sonno
Rimedi e cure
Per comprendere se si è allergici o no bisogna rivolgersi al proprio medico curante e a un allergologo. Lo specialista provvederà a prescrivere i più opportuni esami, come quelli del sangue e test cutanei, come il prick test.
La cura terapeutica viene valutata dallo specialista una volta stabilito quale è l’allergene, a quale pianta appartiene e la gravità dei sintomi.
Per attenuare i sintomi nella fase acuta dell’allergia, può essere prescritta una terapia farmacologica a somministrazione topica:
- colliri
- spray nasali
- device per la cura dell’asma
Gli antistaminici riducono il rilascio di istamina nel sangue e alleviano la maggior parte dei sintomi, in particolare prurito, starnuti o lacrimazione, ma non hanno alcun potere antinfiammatorio.
L’immunoterapia specifica (conosciuto come vaccino per l’allergia) è un trattamento riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e considerato come l’unico che può portare alla guarigione dell’allergia ai pollini.
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