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Tanto diffusa quanto insidiosa, l’allergia alla polvere, per via della varietà di sintomi che comporta, non è sempre facile da riconoscere. Sebbene nel linguaggio comune si tenda a parlare più frequentemente di allergia alla polvere, è bene però fare subito una precisazione: ciò che innesca la reazione allergica nei soggetti ipersensibili non è la polvere ma piuttosto un particolare allergene portato da un piccolo aracnide, l’acaro della polvere. Per questo motivo, a livello clinico, sarebbe più corretto parlare di allergia all’acaro della polvere.
Gli acari della polvere sono minuscoli parassiti, invisibili a occhio nudo, che trascorrono la loro esistenza nutrendosi della frazione organica (residui di pelle, capelli, forfora) presente nella polvere domestica. A differenza di altri parassiti, non mordono, non pungono e non si insinuano sotto la pelle degli esseri umani. Sono, insomma, creature di per sé innocue, con cui entriamo in contatto quotidianamente, visto che le nostre abitazioni offrono loro le condizioni ideali per poter sopravvivere e riprodursi in maniera indisturbata.
Nonostante questo, sviluppare un’ipersensibilità ai loro allergeni è una condizione molto comune, che può dare origine a una reazione allergica nel momento in cui queste sostanze, identificate per errore dal sistema immunitario come nocive e irritanti, vengono inalate.
Come riconoscere l’allergia all’acaro della polvere? Quali sono i sintomi più ricorrenti? E cosa fare per prevenire e gestire la loro comparsa? Scopriamolo in questo articolo.
I sintomi dell'allergia agli acari della polvere
L’allergia agli acari della polvere può manifestarsi in qualunque momento della vita e attraverso una sintomatologia molto varia e diversificata.
Si tratta di una allergia perenne, non soggetta dunque alla stagionalità. I sintomi associati all’allergia e la loro severità possono variare da soggetto a soggetto, ma tra i più comuni e ricorrenti possiamo individuare:
- Rinite allergica (starnuti, naso che cola, congestione nasale e pizzicore o prurito localizzati tra naso e gola)
- Lacrimazione, arrossamento, prurito agli occhi
- Tosse persistente
- Dermatite atopica e altre problematiche a carico della pelle (orticaria, secchezza, presenza di rush cutanei, arrossamenti o prurito diffuso)
Nei casi più gravi è possibile incorrere nello sviluppo di:
- Sinusite cronica
- Crisi asmatiche
- Difficoltà respiratorie, accompagnate da senso di oppressione o dolore al petto
Allergici alla polvere? Attenzione a queste situazioni
I sintomi legati all’allergia agli acari della polvere possono accentuarsi (o comparire per la prima volta) a seguito di una lunga esposizione alle sostanze allergeniche contenute nelle deiezioni o negli esoscheletri degli acari.
Attenzione dunque alla pulizia dell’ambiente domestico: spolverare quotidianamente con panni cattura-polvere, passare l’aspirapolvere tra le stanze di casa con regolarità, prediligere un arredamento essenziale, ed eliminare tappeti, moquette e altre superfici che potrebbero facilmente diventare ricettacoli di polvere e acari, sono tutte azioni utilissime per contrastare la loro presenza. Per ridurre al minimo il rischio di entrarvi in contatto, però, è indispensabile affiancare a queste buone pratiche l’utilizzo di apposite coperture antiacaro con cui rivestire letti, divani e gli imbottiti di casa.
Attenzione anche ai residui di umidità in casa e tra la biancheria: lenzuola e indumenti, in particolare, devono essere perfettamente asciutti prima di essere riposti tra gli armadi, in modo tale da ostacolare la riproduzione degli acari – che nei luoghi umidi trovano le condizioni ideali per la loro sopravvivenza –.
Da ultimo, chi è allergico all’acaro della polvere dovrebbe prestare una certa attenzione anche alla propria alimentazione. Alcuni alimenti, tra cui ad esempio molluschi e crostacei, per via delle loro caratteristiche potrebbero infatti dare origine a delle reazioni allergiche crociate, con conseguente comparsa o aggravamento dei sintomi.
Come capire se si è allergici alla polvere: la visita allergologica
Come detto, l’allergia all’acaro della polvere si manifesta attraverso una gamma di sintomi piuttosto variegati e aspecifici. Ciò implica che riconoscere e identificare questa forma di allergia non è sempre immediato.
Laddove compaiano dei sintomi all’improvviso, un indizio importante per riuscire a distinguere tra allergia all’acaro della polvere e, ad esempio, un raffreddore o un malanno di stagione, arriva dalla durata temporale di queste manifestazioni: se i sintomi (starnuti, naso che cola, pizzicore ad occhi e gola ecc.) dovessero perdurare per diverse settimane o intensificarsi all’interno di un ambiente chiuso e umido, allora le probabilità di avere a che fare con un’allergia alla polvere sarebbero molto alte. Cosa fare in caso di sospetto?
Rivolgersi ad uno specialista e sottoporsi ad una visita allergologica sono le uniche strade percorribili per ottenere una risposta certa in caso di dubbio e per capire a cosa si sia allergici.
Dopo un’attenta anamnesi in cui vengono raccolte informazioni che riguardano la familiarità con le allergie del paziente, la sua storia clinica e le sue abitudini quotidiane, lo specialista procede ad eseguire la visita allergologica vera e propria, controllando nel paziente:
- l’aspetto delle mucose nasali
- lo stato delle vie respiratorie e la presenza di eventuali infiammazioni tra naso e gola
- condizioni della cute e presenza di eventuali rush sulla pelle
A questo punto lo specialista potrebbe ritenere sufficienti gli elementi da lui raccolti, oppure prescrivere specifici esami del sangue o un prick test per avere avvalorare o confutare la propria diagnosi.
Il prick test è un esame diagnostico di tipo cutaneo che viene impiegato per individuare in maniera rapida e sicura i fattori che scatenano la reazione allergica. Sull’avambraccio del paziente vengono applicate piccole quantità degli allergeni che si ritiene possano innescare la reazione. Se nell’area dell’applicazione compare un’eruzione cutanea (sotto forma di pomfi, rush o chiazze rosse), allora il paziente risulta positivo a quel determinato allergene (l’acaro della polvere nel nostro caso), e l’allergia può essere confermata.
La biancheria da letto come profilassi antiacaro
Per chi soffre di allergia all’acaro della polvere, ancor più nel caso in cui vi sia una diagnosi medica, è indispensabile ridurre il rischio di entrare in contatto con queste minuscole creature e i loro allergeni. Per questi soggetti diventa quindi necessario adottare specifiche misure di prevenzione e seguire delle piccole accortezze quotidiane.
La cura dell’ambiente domestico riveste, in questo senso, un ruolo fondamentale.
Garantire un buon e frequente ricambio di aria in casa, tenere bassi i livelli di umidità relativa, eliminare la polvere da tessuti e superfici e, soprattutto, utilizzare biancheria da letto antiacaro nella propria camera da letto sono le misure di profilassi ambientale da adottare e che possono rendere pacifica la convivenza con gli acari della polvere anche per i soggetti allergici, aiutandoli nella gestione dei sintomi associati all’allergia.
La biancheria da letto antiacaro Allergosystem è realizzata con tessuti anallergici, traspiranti e delicati sulla pelle. Le nostre coperture antiacaro presentano una fittissima trama del filato capace di bloccare il passaggio degli acari della polvere e i loro allergeni. In più, sono certificate da istituti tecnici competenti e garantite dai 2 ai 20 anni di utilizzo a seconda dei capi e della linea di prodotto selezionata.
Copricuscini, coprimaterassi e tutti i prodotti della nostra linea letto sono studiati per garantire il massimo della protezione e del comfort a chi li utilizza: efficaci barriere antiacaro che renderanno più piacevole l’ingresso a letto e accresceranno il benessere notturno, migliorando la qualità del sonno e della vita più in generale.
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